mercoledì 28 ottobre 2009

A sinistra sono onesti e per bene, a destra solo gente imbrogliona, disonesta e moralmente inferiore. L'ho imparato leggendo Repubblica


Prima Gad Lerner dalla tribuna politicamente corretta e perbenista dell’Infedele, poi oggi su Repubblica Mario Pirani, dall’alto della loro integrità morale, ci fanno capire perché la cultura di sinistra è moralmente superiore a quella di destra (eccezion fatta per i pochi cattolici e la ristretta élite finiana). E’ semplice: loro sono capaci ancora di scandalizzarsi e di non accettare fatti come il caso Marrazzo, mentre la destra berlusconiana è in balia di “un cinismo amorale”. Tanto è che, davanti agli scandali sessuali che hanno coinvolto trasversalmente il potere politico, si sono prontamente amareggiati, anzi di più, hanno quasi provato disperazione. Ci spiega Pirani che certe cose il popolo di sinistra non le accetta ed è come se «ognuno di loro si ritenesse offeso da un gesto ritenuto insopportabile». «Perché niente», dice serio e piuttosto rabbuiato, «avrebbe potuto lenire un lutto morale che solo le dimissioni hanno permesso di elaborare». E’, infatti, «il nucleo più profondo dell’animo collettivo ed individuale della sinistra che è stato leso». Poi ci regala un passaggio straordinario, memorabile per la sua profondità: «una sola certezza è rimasta (alla sinistra, ndr) come valore di auto identificazione: l’essere dalla parte – ed essere parte – della gente onesta, per bene; di quelli che non hanno nulla da nascondere, che rispettano la legge, contano sulla Costituzione, pagano le tasse […]». Dall’altra parte insomma, solo merda e fango. Solo gente disonesta, che non paga le tasse, che è contro la Costituzione. Ovviamente il Cavaliere rappresenterebbe alla perfezione questa parte sozza e ignorante, quella che vive, secondo Pirani l’Illuminato e scaltro e acuto e penetrante articolista, arrangiandosi giorno per giorno grazie a qualche «imbroglio piccolo o grande, eludendo il fisco, lavorando in nero, armeggiando per una violazione edilizia». «E soprattutto», scrive Pirani lasciandoci una perla rara di saggezza, fatta di solidità argomentativa e palese supremazia intellettuale, quelli che fanno parte della cultura inferiore, vivono «la legge, le regole e sotto sotto (nota il “sotto sotto” di chi la sa lunga perché più furbo e astuto degli altri) anche qualcuno dei 10 Comandamenti, figuriamoci la Costituzione (eh, figuriamoci!), come malevoli impedimenti al libero esplicitarsi di tutto ciò che bisogna fare per sopravvivere». Da applausi!

lunedì 26 ottobre 2009

Quella sinistra moralista, bacchettona, accusatrice, ma decisamente ipocrita e furbetta quando occore


Anche se le varie Concita De Gregorio e i tanti Giuseppe D’Avanzo e Marco Travaglio di turno vi diranno che l’unica differenza fra i due presidenti sessualmente libertini è che uno si è prontamente dimesso e l’altro no; uno ha riconosciuto i suoi errori e l’altro ancora li nega mentendo, io mi permetto invece di farvi notare che questi bacchettoni de sinistra, costretti a recitare la parte del puritano ipocrita, la dovrebbero raccontare tutta la storiella e non solo a metà. Intanto nessuno si è dimesso. Autosospendersi dall’incarico è cosa molto diversa. E poi bisognerebbe non tralasciare furbescamente l’altro fatto: chi andava a trans consapevolmente, è stato ricattato ed ha pagato i suoi ricattatori per ottenere il silenzio. Non li ha denunciati, nemmeno pubblicamente, ed è indagato per aver commesso almeno due reati previsti dal nostro codice penale. Il secondo presidente, invece, quello che andava a puttane inconsapevolmente, non è stato accusato per alcun reato. Mi pare che questo sia un fatto non adeguatamente messo in risalto dal Fatto quotidiano, il giornale delle procure. Per tutto il resto lascio a Repubblica e a l’Unità, le due autorità morali della carta stampata, giudicare e fare domande (10 domande), spiare dal buco della serratura e guardare sotto le lenzuola dei malcapitati, pubblicare foto, registrazioni e filmati a luci rosse. Lascio a Santoro, depositario della verità, il ruolo di pubblico accusatore e giudice televisivo, il dubbio se invitare o meno qualche viados per fare più luce sulla scabrosa vicenda. Lascio infine agli altri il privilegio di leggere o guardare questa spazzatura.