sabato 3 gennaio 2009

Israele - Hamas. La solidarietà e l'odio


Bologna - Ore 15:30, nei pressi di p.zza Maggiore sono attirato da un vociare che si fa sempre più intenso. Dall'altra parte della piazza, vicino la statua del Nettuno, vedo delle bandiere palestinesi sventolare. E' in corso la manifestazione a sostegno di Gaza e dei palestinesi. Gli uomini stavano davanti, le donne, invece, dietro. Tutte col velo, si capisce. Qualcuno, più in disparte, pregava su di un tappetino fatiscente in direzione della mecca. Qualcun'altro, sedicente palestinese, aveva appena comprato dal ragazzino che girava tra folla, la celeberrima Kefiah, rossa per l'occasione, e la indossava fieramente. Ho avuto il tempo di leggere qualche cartello prima che il corteo cominciasse a muoversi. Su alcuni c'era scritto "Palestina libera" oppure "Giù le mani dai bambini", "Stop alla strage di Gaza", "Gaza free", ma quello più sorprendente è stato questo: " No ad un'altra shoah".
Intanto mi si avvicina qualcuno che mi offre un volantino dal titolo "Solidarietà con il popolo palestinese - Fermare la strage sionista a Gaza", firmato La Comune - Socialismo Rivoluzionario.
All'interno leggo qualche riga: "Esprimimiamo la nostra piena solidarietà al popolo palestinese ribadendo la denuncia di questo atto di guerra e di violenza terrorista perpetrato dallo Stato di Israele, responsabile fin dalla sua fondazione di un vero e proprio intento genocida verso la popolazione della Palestina". E qui mi blocco.

Mi chiedo: se si continua a travisare la realtà dei fatti scambiando i terroristi per resistenti, schierandosi dalla parte di chi mira alla cancellazione del popolo israeliano, di chi vorrebbe la morte di tutti gli ebrei, come si può contribuire alla tanto auspicata pace?

Le manifestazioni di oggi, a Milano, così come a Bologna, apertamente schierate a favore di una parte, sono delle tristi rappresentazioni di una cultura vecchia e stantìa, ideologicamente avversa allo Stato israeliano, che non è disposta ad accettare la verità. La pace è certamente un obiettivo desiderabile per tutti, ma non può essere un atto unilaterale: come si fa a dire che Israele non vuole la tregua quando, proprio Hamas - che ha continuato a lanciare razzi in territorio isrealiano nonostante l'accordo di non aggressione - si basa sull'odio nei confronti di un popolo, quello ebraico, e sulla negazione del diritto dello Stato di Israele ad esistere?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

israele bombarda civili innocenti... e questo non è un atto terroristico?

|FF| ha detto...

C'è una bella differenza tra commettere errori durante una guerra legittima (di difesa), e lanciare missili sul territorio israeliano con l'unico scopo di uccidere più gente possibile, più ebrei possibili.
L'esercito israeliano deve combattere contro chi usa i civili come scudo. Hamas entra nelle case, nelle scuole, nelle moschee, su youtube è possibile vedere filmati in cui un terrorista di Hamas trascina un bambino per usarlo come scudo umano, per far scandalizzare l'opininone pubblica, per far scrivere che Israele uccide le persone innocenti. E' terribile.