Nonostante ci sia qualche idiota che possa pensare e quindi scrivere su Facebook (diventato ormai la discarica virtuale dei pensieri più turpi e triviali, dove produrre odio è facile e non costa niente e per di più diventa un modo, quasi intellettualistico, per sentirsi più vivi) che in fin dei conti Berlusconi se lo sia meritato, ieri invece è accaduto, manco a dirlo, un fatto grave e preoccupante. Non possiamo far finta di non vedere l’odio esasperato, disperato direi, nei confronti di un uomo che, nonostante abbia ottenuto democraticamente il diritto a governare dalla stragrande maggioranza degli italiani, è ritenuto da una minoranza estremista e illiberale, non già l’avversario da battere politicamente, ma la rappresentazione del Male assoluto, il Nemico da eliminare (come scrive Pigi Battista sul Corriere di oggi). Questa degenerazione dello scontro politico non aiuta certo a prevenire o evitare casi - pur sempre isolati - come questi. Ed è per questo che parole come quelle pronunciate da Di Pietro e da Rosy Bindi sono a dir poco scioccanti e irresponsabili. Dal primo non possiamo pretendere molto si sa, ma dalla seconda non ci aspettavamo fosse veramente più bella che intelligente.
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