mercoledì 31 dicembre 2008

Super O. è con Israele



"If somebody was sending rockets into my house where my two daughters sleep at night, I would do everything to stop that, and would expect Israel to do the same thing." (Barack Obama)

lunedì 22 dicembre 2008

Allarme Global Warming (?)


Il Global Warming non è un'ideologia ambientalista che non ha nessun riscontro sulla realtà quotidiana, è scienza. Scienza esatta e incontrovertibile. Gli Scienziati Globali hanno dalla loro parte i dati. La forza dei fatti. Gli scettici, coloro che continuano ad indossare giubbotti e maglioni pesanti, e quelli più estremisti che non possono rinunciare ai guanti e le sciarpe di lana, invece, continueranno ad affidarsi alle teorie complottistiche dei centri di ricerca meteorologica, come il Centro Epson Meteo, il quale prevede che "a Natale la nostra Penisola verrà investita da un nucleo di aria gelida polare che farà crollare ovunque le temperature, spingerà nuove nuvole su quasi tutte le regioni e darà vita a un vortice di bassa pressione che poi a Santo Stefano porterà maltempo in gran parte d'Italia, con la neve che oltre alle montagne imbiancherà anche la Valpadana Occidentale e le coste centrali adriatiche". "Pioggia, freddo intenso e nevicate fino a bassa quota, alternati a brevi e temporanee pause, ci accompagneranno quindi fino alla fine dell'anno" (Corriere della Sera).

A Natale molti scettici crederanno all'illusione bianca, alla neve, e penseranno che fa freddo. Ma loro non hanno letto Al Gore, non possono sapere. Buon Natale a tutti.


mercoledì 3 dicembre 2008

L'Iraq di Bush


E come per magia si ricomincia a parlare di Iraq, guarda un po’. Tutti si accorgono, solo adesso, che laggiù la situazione non è poi così male come l’avevano raccontata fino all’altro ieri. Ed ecco i primi, timidi, elogi al generale Petraeus. Ed eccoli i primi, timidissimi, quasi sussurrati, apprezzamenti all’ostinazione (vincente) del presidente Bush.
Si accorgono solo adesso che un Iraq democratico, politicamente più stabile, meno soggetto a violenze intestine, potrebbe rivelarsi un fattore determinante per gli equilibri mediorientali e mondiali. Tutti sbalorditi dai dati che confermano come il terrorismo, la criminalità e gli attentati, stiano diminuendo sostanzialmente; la gente riapre i negozi, i mercati si risvegliano, le mamme accompagnano di nuovo i propri figli a scuola, i teatri si ripopolano, un’intera società ricomincia a respirare aria di normalità e di libertà: è un bel colpo di magia o è frutto di una strategia politica efficace? Avremmo ottenuto gli stessi risultati assecondando le richieste pacifiste?

La politica di Bush può essere criticata, certo, ma non possiamo non riconoscere che sia stata efficace: l’America di oggi è molto più sicura di otto anni fa. La lotta al terrorismo portata avanti dal presidente americano, di concerto con i leader europei, ha dato i suoi frutti in occidente, evitando nuovi attentati, ma necessita di continui sforzi e di una collaborazione capillare. Avremmo dovuto capire subito che non potevamo intraprendere un’azione di contrasto al terrorismo internazionale prescindendo da quel territorio così cruciale nello scacchiere mediorientale. Avremmo dovuto capire subito che l’11 settembre non era un problema solo americano.
Ecco quindi che l’Iraq, ironia della sorte, da simbolo del fallimento dell’amministrazione Bush, potrebbe rivelarsi, la sua più grande vittoria. La Storia emetterà il suo giudizio, severo sotto molti aspetti, eppure George W. Bush non sarà ricordato solo per la sua impopolarità.