mercoledì 31 marzo 2010

Deo gratias!


Sembra proprio che questa batosta elettorale abbia fatto rinsavire più di qualcuno. Ma non ci aspettavamo davvero che Ezio Mauro, capitano del vascello Repubblica (giornale-partito da combattimento), ritrovasse così presto la trebisonda. Evidentemente la botta deve esser stata più forte del previsto se il Mauro arriva addirittura a sfiorare l'autocritica:
"L'astensione che penalizza il Cavaliere (ma non i partiti identitari, come la Lega e il movimento di Di Pietro) precipita anche addosso al Pd. Il che significa, molto semplicemente, che il principale partito d'opposizione non intercetta il malcontento dell'elettorato di maggioranza, e in più produce in proprio ragioni d'insoddisfazione. Dunque non funziona né l'opposizione, né la proposta di alternativa".

martedì 30 marzo 2010

Preghiera


Ringraziamo, oh Silvio,
Sant’Oro da Paladozza e tutti gli angeli travaglini
per aver reso possibile un vero e proprio miracolo elettorale.
Amen.

martedì 23 marzo 2010

Sanità americana: la riforma Obama è storica certo, ma è una buona riforma?


Obama firma la legge che va a modificare la sanità americana. Non è una rivoluzione, nessun cambiamento radicale, nonostante il pathos utilizzato dai mass media. Il sistema continuerà ad essere un sistema privato guidato dal mercato e le compagnie assicurative non possono che esultare per il risultato ottenuto. L’assicurazione sanitaria, infatti, diventa obbligatoria per tutti: se fino a ieri potevo decidere di non assicurarmi, oggi non posso più farlo. Così, un po’ di libertà viene sacrificata a favore della solidarietà e cioè, praticamente, per allargare la copertura sanitaria al 95% per cento dei cittadini. Anche se gli immigrati clandestini restano esclusi. L’altro punto dolente è di materia economica, come sempre: poiché non stiamo parlando di spiccioli, potrebbe sorgere più di un problema per trovare i fondi necessari a finanziare la riforma. Tanto si comincerà a pensarci solo dal 2018. Obama nel frattempo ha tutto il tempo di festeggiare. Per adesso...

lunedì 15 marzo 2010

Un classico


Sono gli avvisi di garanzia ad inseguire Berlusconi o è Berlusconi che insegue gli avvisi di garanzia? Eppure è tutto così scontato, così familiare. Un film visto e rivisto: da una parte la volontà di potenza (televisiva) berlusconiana, dall'altra, quella delle procure non elette che puntualmente scendono in campo per condizionare gli assetti politici del Paese. Un classico della politica italiana degli ultimi quindici anni. Ci sono pure nuove e freschissime intercettazioni telefoniche per la gioia di tutti. Buona visione.

domenica 7 marzo 2010

Iraq - Missione compiuta


Vi ricordate la storia dell'imperialismo americano, della guerra per il petrolio, della democrazia che non si può (impossibile!) esportare, del movimento pacifista che proteggeva Saddam Hussein infischiandosene degli iracheni pur di attaccare l'America, del nuovo Vietnam... ve lo ricordate?
Oggi si (ri)vota in Iraq per eleggere il nuovo Parlamento di Baghdad. E la gente non rinuncia al diritto di voto nonostante il rischio di attentati. A costo della vita. Morale? Ha vinto Bush. Ha avuto ragione lui. La guerra era maledettamente giusta. E col tempo lo ammetteranno tutti. Lo studieranno tutti.

venerdì 5 marzo 2010

L'aborto non è un dettaglio


Qui si mostra perché il tema dell'aborto non è un dettaglio insignificante dell'attuale riforma sanitaria americana, anzi sta diventando sempre di più il problema centrale. L'ottanta per cento degli intervistati è convinto che si dovrebbe affrontare una discussione molto più ampia al riguardo. E più si cerca di ripetere che l'aborto non dovrebbe essere la questione centrale, più lo diventa. Così è, in effetti, e non solo negli Usa. Ieri, l'elefantino è tornato a parlare del dramma epocale che affligge l'Europa: statisticamente l'aborto, infatti, sta diventando la prima causa di morte del vecchio continente. L'Economist di oggi, invece, denuncia il Gendercide, la guerra dichiarata al sesso femminile di cui sono vittime soprattutto le bambine dei paesi asiatici: si calcola che siano almeno cento milioni le bambine scomparse. Chi ha il coraggio di parlare ancora di dettagli?

mercoledì 3 marzo 2010

Non può essere vero


Su questo blog siamo costretti a farneticare teorie complottiste perché, detto francamente, il teatrino politico di questi giorni proprio non ci appassiona. Anzi ci deprime. Liste non ammesse per qualche timbro, gente che non si capisce perché mangia panini invece di fare l’unica cosa che conta, firme mancanti e altre scemenze del genere che solo in un Paese burocratizzato e rincoglionito come il nostro potevano accadere, ci hanno definitivamente fatto salire un senso di nausea, e un pizzico di sana intolleranza. Destra, sinistra? Ma vaffanculo!, qui mi tocca citare a malincuore Grillo, eccheccazzo. Non se ne può più signori, si è raggiunto il limite della decenza. Se non fosse tutto organizzato a tavolino per qualche cinico gioco di potere, saremmo di fronte a dei dementi totali, il che farebbe molta tristezza. E molta rabbia. Quindi forse è meglio pensare che no, non può essere vero. Le cose devono essere andate sicuramente in un altro modo. E, allora, buttiamola pure sulla dietrologia e domandiamoci: forse si è preferito passare da inetti e portare come scusa la cavillosa burocrazia italiana per coprire diaboliche strategie politiche? Qualche genio del male avrà pensato di togliere all’ultimo momento la sedia da sotto il sedere del compagno Fini? Siamo alla resa dei conti interna al partito?
Poi, vediamo: ridimensionare Formigoni a chi gioverebbe? In primis alla Lega, ovvio. Il “pasticcio lombardo” potrebbe essere un regalo alla Lega in cambio della fedeltà al re? E concretamente: appoggio morale e fattuale contro Fini in vista di una sterzata politica dopo le regionali? Funziona?
Nel Lazio, invece, chi gongola? Ma ovviamente Casini che, senza il simbolo ingombrante del Pdl e la lista della Polverini, farà l’en plein. Forse Berlusconi sta pensando ad un’alleanza con l’Udc (così da riconquistare la fiducia del Vaticano dopo i colpi bassi Feltriani) e con la Lega (ché senza la Lega al Nord non si vince) per abbandonare una volta per tutte il sibillino Gianfranco e i suoi intenti opportunistici spacciati per senso dello Stato?

P.S. il lettore era stato avvisato dalla prima riga.
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AGGIORNAMENTO/1
: Per tornare alla realtà e quindi alla noia mortale, ecco il punto della situazione al momento.
AGGIORNAMENTO/2: torna in regola e può correre per la carica di presidente della Regione Lazio la capolista del Pdl Renata Polverini.
AGGIORNAMENTO/3: Considero questo video assolutamente imprescindibile: la Polverini che canta Battisti. Fantastico.
AGGIORNAMENTO/4: Il Quirinale firma il decreto interpretativo varato dal Cdm. La sinistra con tanta tantissima fantasia grida al regime.
AGGIORNAMENTO /5: Il Tar della Lombardia riammette Formigoni annullando la decisione della Corte d'Appello. Il tutto a prescindere dal decreto interpretativo. Repubblica.it non dà, ovviamente, la notizia. I suoi lettori sono contenti di gridare al regime. Su Facebook compaiono i primi divertentissimi link antiberlusconiani contro il decreto interpretativo. La solita solfa, insomma.