sabato 27 febbraio 2010

Caso Mills: un caso di giustizia creativa da manuale


Casi come quello dell'avvocato Mills sono da manuale. Dovrebbero essere spiegati a tutti gli studenti di giurisprudenza italiani e non. Purtroppo la giustizia creativa è una piaga del nostro Paese, e questi giudici dei miei stivali (che quando vogliono altro che processo breve, corrono, lavorano, si danno da fare e battono tutti i record), praticamente intoccabili e al di sopra della legge, sono nient'altro che la riprova del marciume che si annida all'interno dell'ultracasta. Altrimenti dovete spiegarmi proprio come sia possibile (e in quale altro Paese sia possibile) che un uomo venga accusato sulla base del nulla fino al secondo grado di giudizio per aver corrotto un avvocato inglese che ha poi testimoniato, udite udite, contro di lui. Contro di lui. Bella corruzione! Filippo Facci in questo straordinario articolo spiega bene perché il processo non doveva neanche iniziare. E infatti la Cassazione ha riportato tutti con i piedi per terra distruggendo il castello di carta creato dall'accusa. Ma l'obiettivo è stato comunque portato a termine: Berlusconi è stato almeno sputtanato ben bene. Chi paga adesso?

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