giovedì 24 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
Perdoniamo i complottisti esagitati, anzi preghiamo per loro
Ancora una volta alla verità di un evento, drammatico e imprevedibile, viene preferita una ricostruzione alterata e meno complessa del reale, strumentale alle proprie convinzioni, gonfiata dai pregiudizi e giustificata da ideologie che molto spesso sono un prodotto dell'odio e dell'ignoranza. La rete, purtroppo, è il mezzo ideale per far proliferare tali scemenze. Ma dal momento che siamo ormai alle porte del Santo Natale dobbiamo perdonarli perché non sanno quello che fanno. Preghiamo per loro perché ritrovino pace amore e buonumore.
lunedì 14 dicembre 2009
Shooting Silvio
sabato 12 dicembre 2009
Sinistra al tappeto
domenica 6 dicembre 2009
E se lo dice Eugenio Scalfari
mercoledì 18 novembre 2009
Che tristezza
lunedì 9 novembre 2009
venerdì 6 novembre 2009
Se Berlusconi risponde, Vespa gode
martedì 3 novembre 2009
Corte europea vs. Diritti dell'uomo
Questo è invece il famoso articolo di Natalia Ginzburg che già il 22 Marzo del 1988 aveva scritto, dalla pagine dell'Unità, perchè "quella croce rappresenta tutti". Un articolo stupendo, intenso e straordinariamente attuale.
mercoledì 28 ottobre 2009
A sinistra sono onesti e per bene, a destra solo gente imbrogliona, disonesta e moralmente inferiore. L'ho imparato leggendo Repubblica
lunedì 26 ottobre 2009
Quella sinistra moralista, bacchettona, accusatrice, ma decisamente ipocrita e furbetta quando occore
Anche se le varie Concita De Gregorio e i tanti Giuseppe D’Avanzo e Marco Travaglio di turno vi diranno che l’unica differenza fra i due presidenti sessualmente libertini è che uno si è prontamente dimesso e l’altro no; uno ha riconosciuto i suoi errori e l’altro ancora li nega mentendo, io mi permetto invece di farvi notare che questi bacchettoni de sinistra, costretti a recitare la parte del puritano ipocrita, la dovrebbero raccontare tutta la storiella e non solo a metà. Intanto nessuno si è dimesso. Autosospendersi dall’incarico è cosa molto diversa. E poi bisognerebbe non tralasciare furbescamente l’altro fatto: chi andava a trans consapevolmente, è stato ricattato ed ha pagato i suoi ricattatori per ottenere il silenzio. Non li ha denunciati, nemmeno pubblicamente, ed è indagato per aver commesso almeno due reati previsti dal nostro codice penale. Il secondo presidente, invece, quello che andava a puttane inconsapevolmente, non è stato accusato per alcun reato. Mi pare che questo sia un fatto non adeguatamente messo in risalto dal Fatto quotidiano, il giornale delle procure. Per tutto il resto lascio a Repubblica e a l’Unità, le due autorità morali della carta stampata, giudicare e fare domande (10 domande), spiare dal buco della serratura e guardare sotto le lenzuola dei malcapitati, pubblicare foto, registrazioni e filmati a luci rosse. Lascio a Santoro, depositario della verità, il ruolo di pubblico accusatore e giudice televisivo, il dubbio se invitare o meno qualche viados per fare più luce sulla scabrosa vicenda. Lascio infine agli altri il privilegio di leggere o guardare questa spazzatura.
mercoledì 30 settembre 2009
Appello per un Talk Show fresco, pungente e spudoratamente di centrodestra in Rai
venerdì 18 settembre 2009
Non siamo supereroi nè mercenari. Siamo soldati, semplicemente soldati.
Ho riportato, quasi testualmente, le parole di Gianfranco Paglia pronunciate ieri sera a Ballarò. Paglia è un militare paracadutista della Folgore decorato al valor militare. Il 2 luglio 1993, a Mogadiscio, perse l'uso delle gambe. E' attualmente deputato per il Popolo della Libertà.
venerdì 11 settembre 2009
8 anni dopo
venerdì 4 settembre 2009
Berlusconi e la campagna d'autunno. Quando finirà questo triste siparietto?
La vendetta di Berlusconi è appena cominciata. E’ passato dalla parole, sempre troppo poco ponderate, ai fatti: azione giudiziaria nei confronti di quei giornali (pure quelli esteri) che hanno usato le vicende private del premier in modo sconsideratamente fazioso e fuorviante, alludendo per giunta a cose un tantino umilianti (la presunta impotenza del premier, l’Unità) che hanno scatenato in lui una reazione dell’orgoglio. Le questioni di principio scatenate dall’orgoglio personale a volte tradiscono e, possiamo discutere se questa ultima mossa di B. sia stata effettivamente efficace. Fatto sta, che c’eravamo un po’ tutti messi l’anima in pace sui vizi e le scappatelle del nostro premier imperfetto e peccatore, e adesso invece, siamo tornati di nuovo a sindacare ogni singolo capello.
Gridare alla censura, all’intimidazione, annunciare manifestazioni contro il bavaglio alla libertà di stampa, titolare in prima pagina "Come i fascisti", è invece, semplicemente ridicolo. Efficace o meno, intelligente o meno che sia, l’ultima mossa di B. è, però, sicuramente legittima. Se i giornali che lo hanno spernacchiato e criticato aspramente in questi ultimi mesi, lo hanno fatto sempre seguendo le regole del corretto giornalismo, senza scrivere calunnie nei suoi confronti, riportando sempre fatti veri e informazioni non diffamatorie, allora non avranno niente da temere dal processo, perché ne usciranno indenni. Querelare un giornale non è da fascisti, lo provarono Prodi e poi Di Pietro, quando querelarono ilGiornale Berlusconiano, e lo dimostrò D’Alema (ma lo stesso fece Achille Occhetto) quando se la prese a morte con Forattini e una sua vignetta querelandolo e chiedendo un risarcimento di ben 3 miliardi di vecchie lire.
mercoledì 19 agosto 2009
Gli inciuci del nostro premier godereccio e i perbenisti scandalizzati
Se non ricordo male, Benedetto Croce in “Etica e politica” scriveva che come un poeta viene giudicato per quello che scrive e come lo scrive – tanto che una poesia sublime resta tale anche se il suo autore è un ubriacone oppure un lussurioso – allo stesso modo va considerata l’arte politica e l’uomo politico. Un uomo onesto e tutto d’un pezzo potrà essere certamente marito fedele, ma non è detto che sia al contempo abile politico. Così come un pessimo marito, un uomo amante delle bella vita e delle belle donne, può rivelarsi in effetti politico geniale e coraggioso, amato dal popolo e stravotato. Il popolo è sovrano secondo la nostra costituzione e l’eletto dal popolo è intoccabile, come l’ape regina.
(Ho dovuto togliermi questo sassolino dalla scarpa, dava proprio fastidio).
mercoledì 1 luglio 2009
La guerra in Iraq, il petrolio e... bla bla bla
Rieccoci. Dopo una lunga pausa di riflessione. E tanto tanto studio, in realtà...
venerdì 22 maggio 2009
Le parole di Obama contano, eccome. Ma i voti del Senato di più.
venerdì 15 maggio 2009
Guantanamo (non) chiuderà. Parola di Barack Obama
giovedì 30 aprile 2009
1° Maggio, Made in Usa
P.S. Agli amici antiamericanisti mando un bacio.
mercoledì 22 aprile 2009
Il laico buon senso della Santa Sede
venerdì 17 aprile 2009
La libertà di non essere informati da Santoro
martedì 14 aprile 2009
Quello che non si dovrebbe dire: il riscaldamento globale NON è colpa dell'uomo
domenica 5 aprile 2009
Benedetto sia il Vino
venerdì 3 aprile 2009
Ecco perché “lo Stato Etico” è proprio il contrario di quello che paventano i laicisti. Anzi, è il loro Stato
“Esso infatti nega l’esistenza di valori assoluti, indisponibili, di diritti fondamentali e non negoziabili, quali il diritto alla vita, rifiutando l’origine divina del diritto e la possibilità stessa che esso tragga la sua validità da norme oggettive ed universali, e cioè iscritte nella natura delle cose. E’ un caso che lo stato etico nazista abbia per primo promosso l’eutanasia, come negazione dell’universale e intangibile diritto alla vita e dell’uguaglianza tra gli uomini, sani e malati?” (Francesco Agnoli).
Gianni Baget Bozzo, in una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, precisa che proprio “l’intervento della Consulta sulla legge che regolamenta la procreazione assistita pone un problema che riguarda la forma politica della Repubblica. Il popolo e il Parlamento hanno dibattuto a lungo sullo statuto umano dell’embrione con divisioni anche dolorose. Non si dà altro soggetto che possa decidere legittimamente sullo statuto dell’embrione e su quello del malato terminale se non la democrazia…” (continua sul Foglio.it)
Per questo la democrazia svuotata dei valori fondamentali dell’uomo, trascinata dalle correnti ideologiche e in balìa delle decisioni della magistratura, è quanto di più vicino ad uno Stato etico.
venerdì 20 marzo 2009
A chi ha riso con demenza delle parole del Papa. A chi lo fa sempre. A chi vive del suo pregiudizio nell'ignoranza.
Parla Rose Busingye, infermiera ugandese (dal Foglio.it).
“Qui Non abbiamo medicine, si muore di malaria, di dissenteria. E ci vogliono mandare i preservativi. Ma che coraggio hanno di fronte al mondo di dire che il bisogno dell’Africa è un preservativo?”.
“Abbiamo letto insieme le istruzioni: occorre una temperatura esterna non troppo alta, bisogna lavarsi, stare attenti perché basta un po’ di polvere per romperlo, ecc. Le mie donne mi hanno guardato e mi hanno detto: ‘Rose, quanti gradi ci sono in Africa? Quante case hanno il rubinetto per lavarsi?’. Poi mi hanno fatto vedere le loro mani: ruvide e rovinate dal lavoro nella cava, affilate come un sasso. E se basta un po’ di polvere per rompere il preservativo… Capisci? Non hanno neanche le lenzuola, i letti, l’acqua – ride – E pensano di salvarci con i preservativi!”. Si ferma, torna seria: “Bisogna smetterla di parlare per niente, senza sapere di cosa si sta parlando”.
L’Uganda è però anche il primo paese del continente nero ad avere attuato una politica vincente nella lotta all’Aids: in pochi anni si è passati dal 21 per cento della popolazione infetta al 6,4 per cento di oggi. “Lo abbiamo fatto – spiega Rose – senza distribuire preservativi a tutti, ma educando le persone. Anche grazie al nostro presidente”.
Nulla di diverso dalle parole del Papa: “Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto con le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, a essere con i sofferenti”. Nulla di diverso da quello che racconta Rose: “Non sappiamo amare, viviamo definiti dall’istinto. E quando uno non si sente amato non può amare nessuno, usa se stesso e gli altri. A uno infettato dall’Hiv non interessa nulla proteggere gli altri se non sa che la sua vita ha un valore, un significato. Quelli che attaccano il Papa non sanno cosa dicono”. O forse lo sanno benissimo. “Tu vali più di un preservativo, il bisogno dell’Africa non sono i preservativi. Se lo pensi sei fuori dal mondo”, dice.
martedì 3 marzo 2009
Segnatevi queste parole
P.S. Le parole di Obama, ovviamente, non l'ha riportate quasi nessuno. Quasi. Fortuna c'è sempre quell'Elefantino tosto tosto...
lunedì 23 febbraio 2009
venerdì 20 febbraio 2009
Sincerità di Arisa. Una ventata di freschezza
mercoledì 18 febbraio 2009
Da Sanremo a Uòlter: tutto quello che poteva pure non essere scritto
giovedì 5 febbraio 2009
Eluana e noi.
Capisco chi invoca il silenzio. In questi momenti è difficile pronunciare parole che non siano percepite come eccessive, ridondanti, spropositate o semplicemente fuori luogo. E' il sacro rispetto della vita che ci porta ad essere così premurosi nell'accogliere la morte. Ma se il concetto di progresso coincide con l’uccisione di un essere umano completamente indifeso, capisco anche il bisogno di esternare tutto lo sconcerto e la rabbia di chi vorrebbe vivere, invece, in una società dove i malati siano sempre considerati persone da curare e da accudire amorevolmente fino all’ultimo istante della loro vita; in una società che si faccia carico del dolore, ma che non se ne liberi egoisticamente. Ecco quindi che se per qualcuno lasciar morire una ragazza di fame e di sete può considerarsi una conquista, capisco chi la vorrebbe salvare da questo tragico destino. Capisco quelle suore che in silenzio l’hanno accudita durante tutti questi anni e che ora chiedono al padre della ragazza: perché...? Per che cosa lasciarla morire? Siamo assolutamente convinti che oggi Eluana vorrebbe morire?
Noi che ci consideriamo cristiani – anche se poi viviamo spesso come se fossimo atei – e che siamo cresciuti con l’immagine di Gesù morto per amore dell’umanità in croce, come possiamo accettare che l’amore abbandoni quella ragazza? Come possiamo accettare che sia barbaramente privata di cibo e di acqua, in nome di una sua volontà presunta e ricostruita sulla base di affermazioni remote e non accertabili? E’ carità questa? E’ in questa cultura che vogliamo vivere?
“Occorre fare un passo indietro, e chiedersi quando la vita deve essere vissuta. La dignità della vita, infatti, ha a mio parere un carattere ontologico e non può dipendere da una ‘qualità’ misurata solo in termini utilitaristici. Non si può pensare che essere uomo, essere persona degna di vivere, possa diventare una sorta di patente a punti: se hai tutte le funzioni sei degno; se perdi le funzioni perdi la dignità. Finché un bel giorno ti viene tolta la patente, e altri possono decidere per te, avendo la presunzione di dire che quella vita non è degna di continuare. Non lo si può accettare”. (Mario Melazzini, medico, presidente di Aisla, malato di Sla).
lunedì 2 febbraio 2009
Global che...?!
sabato 31 gennaio 2009
Che Steele...!
domenica 25 gennaio 2009
That's Obama!
"Una pioggia di missili contro i nascondigli dei talebani in Pakistan. Un drone della Cia ha lanciato tre vettori nell’arco di 10 minuti contro una casa del villaggio di Zharki, nel Nord Waziristan, uccidendo tutti i 15 occupanti, almeno 9 dei quali sarebbero mujaheddin, ed alcune ore dopo l’attacco dal cielo si è ripetuto nel Sud Waziristan, provocando la morte di almeno 8 persone". (il resto, nell'articolo di Maurizio Molinari - LaStampa).
P.S. Perchè i più grandi giornali italiani, senza fare nomi (Corriere e Repubblica ad esempio), non danno risalto alla notizia?
martedì 20 gennaio 2009
Obama e Bush - Il primo e l'ultimo
In questo precedente post, avevo già evidenziato un buon motivo per non spernacchiare troppo il presidente uscente degli Stati Uniti George W. Bush, ma qui Christian Rocca ne riporta addirittura 100.
E intanto Obama giura. Sono pronto ad ammirare il grande cambiamento. Prendo i pop corn.
domenica 11 gennaio 2009
Sulla guerra (di Gaza) la Chiesa si esprime... in silenzio
Quanto può incidere il fatto di ribadire l'immoralità, l'oscenità di ogni guerra, mantenendo una posizione di sostanziale neutralità nei confronti delle parti, rispetto al tentativo di discernere, nella pur tremenda realtà, con parole sagge ed equilibrate, ma nello stesso tempo chiare ed inequivocabili, il bene dal male, la verità dalla menzogna, la ragione dal torto, la giustizia dall'ingiustizia?
Scandire esclusivamente, sebbene con forza, parole pacifiste significa sempre tendere al Bene? O piuttosto si rischia di perdere di vista chi delle parti in causa è quella che lotta nel giusto?
In sostanza, dovrebbe la Chiesa scegliere di difendere la verità anche se si parla di guerre (tanto più se guerre a sfondo religioso) e non solo di problemi di ordine teologico? La Chiesa certamente deve invocare la pace, deve rivendicare una volta su tutte, e non è mai troppo, che ogni guerra è tremenda e atroce e che andrebbe evitata e che l'amore e non l'odio dovrebbe muovere gli interessi degli uomini, ma detto questo, presa coscienza che il mondo è ben lontano (ahimè) dal seguire questi consigli, potrebbe aggiungere qualcosa di più? Per coerenza e in nome della verità, appunto.
venerdì 9 gennaio 2009
Israele - Palestina: cenni storici fondamentali
- Il termine Sionismo non è una parolaccia. Il padre del movimento sionista è Theodor Heltz, il quale già nel 1896 scrisse Lo Stato Ebraico. L'anno successivo ebbe luogo il primo Congresso mondiale sionista a Ginevra, in cui fu dichiarato che:" Scopo del sionismo è creare per il popolo ebraico una patria in Palestina garantita dalla legge pubblica". La creazione dello Stato ebraico quindi non è balenata dopo l'Olocausto a qualche anima pia mossa da compassione.
- Nel luglio del 1937 il movimento sionista accettò una prima proposta di pace in base alla quale lo Stato ebraico comprendeva il 20% del territorio palestinese. La proposta prevedeva, inoltre, la nascita di due Stati indipendenti (uno arabo e uno ebraico), con le città di Gerusalemme e Betlemme sottoposte ad un Mandato neutrale, e una sovvenzione che lo Stato ebraico avrebbe dovuto pagare allo Stato arabo. Il Gran Mufti di Gerusalemme Haj Amin Al Husseini e il Consiglio Supremo arabo rifiutarono.
- Nel 1939 sempre il Gran Mufti e il Consiglio supremo arabo rifiutarono la proposta britannica di dar vita a un unico Stato per gli arabi e gli ebrei.
- La risoluzione 181 dell'Onu del 1947, nella quale era previsto che "uno Stato arabo indipendente e uno Stato ebraico indipendente e lo speciale Statuto internazionale per la città di Gerusalemme prenderanno vita in Palestina due mesi dopo l'evacuazione delle Forze armate del regime mandatario, ma in ogni caso non più tardi del 1° ottobre 1948", venne rifiutata dai palestinesi e dagli Stati arabi.
- Nella storica risoluzione 242 del Consiglio di sicurezza dell'Onu del 1967, che è ancora alla base del processo di pace, si stabiliva: il ritiro delle forze israeliane dai territori occupati (Cisgiordania e Gaza) nel corso del conflitto; la cessazione di ogni belligeranza; il riconoscimento della sovranità e indipendenza di ogni Stato della regione e del loro diritto a vivere in pace. L'Olp respinse la risoluzione.
- Nel 2000 Arafat rifiutò la proposta di pace avanzata dal presidente americano Bill Clinton a Camp David, in base alla quale sarebbe stato assegnato allo Stato palestinese il 91% della Cisgiordania e tutta la Striscia di Gaza, con capitale a Gerusalemme est.
sabato 3 gennaio 2009
Israele - Hamas. La solidarietà e l'odio
Mi chiedo: se si continua a travisare la realtà dei fatti scambiando i terroristi per resistenti, schierandosi dalla parte di chi mira alla cancellazione del popolo israeliano, di chi vorrebbe la morte di tutti gli ebrei, come si può contribuire alla tanto auspicata pace?
Le manifestazioni di oggi, a Milano, così come a Bologna, apertamente schierate a favore di una parte, sono delle tristi rappresentazioni di una cultura vecchia e stantìa, ideologicamente avversa allo Stato israeliano, che non è disposta ad accettare la verità. La pace è certamente un obiettivo desiderabile per tutti, ma non può essere un atto unilaterale: come si fa a dire che Israele non vuole la tregua quando, proprio Hamas - che ha continuato a lanciare razzi in territorio isrealiano nonostante l'accordo di non aggressione - si basa sull'odio nei confronti di un popolo, quello ebraico, e sulla negazione del diritto dello Stato di Israele ad esistere?